Esternalizzare la gestione della propria logistica è una scelta strategica che mira a rendere più snella e flessibile l’azienda, che in questo modo potrà focalizzarsi nello sviluppo del proprio core business.
In Italia il mercato della logistica conto terzi è in costante espansione.
Il Commodity Outsourcing, ovvero l’esternalizzazione di singole attività logistiche, è ancora l’approccio dominante, tuttavia lo Strategic Outsourcing, che consiste nell’affidamento a società terze di una parte rilevante del processo logistico, solitamente almeno il trasporto e lo stoccaggio, sta prendendo sempre più piede. Le imprese stanno quindi affidando una quota sempre più crescente di servizi all’esterno, per ridurre i costi fissi.
Affidare la gestione dei servizi di logistica ad un outsourcer, non vuol dire acquistare semplicemente dei servizi ma lavorare su un processo di integrazione di risorse, attività e competenze di un team specializzato, all’interno della propria azienda. L’outsourcing rappresenta una delle modalità per realizzare un risparmio significativo per la propria azienda.
Per ottenere il successo sperato, l’impresa deve mettere al centro del processo i lavoratori. Un servizio di outsourcing completo, rispetto ad una semplice selezione effettuata da un’agenzia di reclutamento, si fa carico anche di tutto ciò che riguarda la formazione e l’amministrazione delle risorse.
Ciclo dell’outsourcing e benefici
Il processo di outsourcing del personale segue un ciclo preciso che ha inizio con la selezione del canditato più adatto a ricoprire un certo ruolo e l’assunzione della risorsa. L’outsourcer propone al neo-assunto un percorso formativo atto ad integrare eventuali competenze mancanti. Dopo l’inserimento, il rendimento della risorsa viene attentamente monitorato e valutato. La società di outsourcing si adopera al fine di evitare partenze indesiderte e gestire al meglio le uscite del personale.
Per l’azienda, i vantaggi dell’esternalizzazione dei processi di gestione del magazzino sono:
- riduzione dell’immobilizzazione delle risorse interne;
- possibilità di concentrare risorse e investimenti nello sviluppo del proprio core business;
- possibilità di espandere e contrarre la propria struttura sulla base dell’andamento del mercato;
- acquisizione di servizi e prodotti sempre innovativi, forniti da specialisti del settore;
- facile accesso a lavoratori qualificati;
- riduzione drastica dei costi gestionali;
- riduzione dell’immobilizzazione delle risorse interne
Come noto, l’acquisizione esterna di beni e servizi, azzera i costi di ammortamento, riduce gli accantonamenti, consente di acquisire prodotti e servizi innovativi, favorisce il ricorso agli specialisti del settore e libera risorse non pienamente utilizzate a favore di altre attività che possono essere limitate e commisurate alle reali necessità e ritmi produttivi.
Per contro, l’outsourcing può comportare anche qualche rischio:
- perdita di know-how;
- perdita di autonomia e vincolo di dipendenza dal fornitore;
Prima di prendere in considerazione l’opzione di esternalizzare un intero processo aziendale o una parte di esso, come ad esempio la gestione della logistica di magazzino, è necessario che l’impresa entri nell’ordine delle idee di dover potenziare la propria capacità di pianificazione e di analisi dell’esigenza, nonchè di controllo e verifica della qualità delle forniture, con il supporto di normative che garantiscano il rispetto delle calusole contrattuali. L’impresa dovrà quindi andare incontro ad una verticalizzazione della propria struttura organizzativa. Partendo da un’analisi precisa delle esigenze, dovranno essere individuate potenzialità e capacità interne e disponibili o facilmente reperibili, una ricerca di mercato ed un raffronto tra rischi e benefici dell’esternalizzare la gestione del processo.
Criteri per la scelta dell’outsourcer
La scelta di un fornitore non è mai semplice, ancor di meno se si intende affidargli la gestione di interi processi. La scelta dell’outsourcer dovrà ricadere su un’azienda in possesso dei seguenti requisiti minimi:
- concreta solidità finanziaria;
- in possesso di comprovabili competene specialistiche;
- in possesso di adeguata struttura organizzativa, con relative certificazioni di qualità;
- motivazione al successo dell’impresa;
- coinvolgibile al rischio d’impresa.
In altre parole, l’outsourcer è un soggetto responsabile del raggiungimento degli obiettivi, al pari di un responsabile interno all’azienda. L’aspetto contrattualistico di un accordo di outsourcing è molto delicato. Da un lato dovrebbe prevedere una certa libertà dell’outsourcer di introdurre in azienda soluzioni innovative, dall’altro dovrebbe obbligarlo alla certificazione delle prestazioni, sempre misurabili ed efficaci, e alla specifica dei dettagli, dei limiti e degli obiettivi intermedi. L’outsourcing è una delega ad un fornitore esterno che comporta tutti i rischi connessi all’affidabilità del soggetto.